Il Pangiallo

Il Pangiallo (Pane Giallo)

Zucchero & Ciociaria – Dolci Feste


Il pangiallo, conosciuto anche come pane giallo, è un dolce natalizio antico e solenne, originario di Roma. Eppure, in alcune zone della Ciociaria settentrionale – come Piglio, Paliano e Serrone – questa tradizione è arrivata e attecchita, portata forse da famiglie romane o da scambi culturali lungo i confini. Un dolce che racconta il Natale con toni dorati e profumi intensi.

2. Ingredienti (per 2 pangialli)

  • 300 g di noci sgusciate
  • 200 g di mandorle pelate
  • 150 g di nocciole
  • 150 g di fichi secchi
  • 100 g di uvetta
  • 150 g di miele
  • 150 g di farina 00
  • 100 g di cioccolato fondente (facoltativo)
  • 1 cucchiaino di cannella
  • 1 cucchiaio di scorza d’arancia candita
  • 1 bustina di zafferano o 2 tuorli d’uovo per la copertura
  • Acqua q.b.

3. Procedimento

  1. Trita grossolanamente la frutta secca e i fichi.
  2. Ammolla l’uvetta in acqua tiepida e strizzala.
  3. In una ciotola, mescola tutti gli ingredienti con il miele tiepido, la farina, le spezie e la scorza candita.
  4. Se vuoi aggiungere il cioccolato, fallo a pezzetti o sciolto per una nota più moderna.
  5. Forma un panetto compatto e rotondo.
  6. Prepara la copertura: sciogli lo zafferano in poca acqua calda oppure sbatti i tuorli con un cucchiaio d’acqua.
  7. Spennella la superficie del pangiallo con la copertura dorata.
  8. Cuoci in forno statico a 170°C per circa 30 minuti.
  9. Una volta freddo, conservalo avvolto in carta da forno.

4. Lo facevano così perché…
Il pangiallo affonda le radici nell’antica Roma: era un dolce rituale, simbolo del sole, offerto durante il solstizio d’inverno. La copertura dorata richiamava la luce e la rinascita. Nelle zone di confine come Piglio e Paliano, la tradizione è stata mantenuta, soprattutto da famiglie legate alla cultura romana.

5. Varianti e consigli moderni

  • Aggiungi pistacchi o frutta disidratata per una variante più colorata.
  • La versione cioccolatosa con cacao e cioccolato fondente è una fusione tra pangiallo e panpepato.
  • Per una copertura più intensa, usa lo zafferano puro sciolto in miele caldo.
  • Servilo con vini dolci o passiti locali.

6. L’ingrediente che fa la differenza
La copertura gialla. È lei che dà al pangiallo la sua identità visiva e simbolica: luce, festa e calore. Che sia zafferano o uovo, è il tocco che lo rende unico.

7. Concludiamo col cuore
Il pangiallo non è ciociaro nel cuore, ma è entrato nella nostra cucina da ospite speciale. E in molte famiglie della Ciociaria del nord è diventato ormai di casa. Un dolce che racconta ponti culturali, contaminazioni buone e la voglia di mantenere viva ogni tradizione che sappia di festa.
Buona Preparazione e Tanti Auguri

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