Pizza Dolce di Pane Ciociara
📌 Pizza Dolce di Pane Ciociara
🍞 Il dolce della saggezza contadina
🍽️ Introduzione breve
Nata dalla necessità e dalla fantasia delle massaie, la Pizza Dolce di Pane è il simbolo della cucina ciociara del recupero. Niente sprechi: con il pane raffermo si otteneva un dolce rustico e nutriente, perfetto per merende e colazioni di altri tempi.
📝 Ingredienti (per una teglia media)
- 400 g di pane raffermo
- 800 ml di latte
- 150 g di zucchero
- 2 uova
- 80 g di uvetta
- 50 g di noci o nocciole tritate
- 1 limone (scorza grattugiata)
- 1 cucchiaio di cacao amaro (facoltativo, ma tradizionale in alcune zone)
- 1 cucchiaino di cannella (opzionale)
- Zucchero a velo q.b. per decorare
👩🍳 Procedimento
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Ammolla il pane:Sbriciola il pane raffermo in una ciotola e versaci sopra il latte tiepido. Lascia riposare fino a quando il pane avrà assorbito bene il liquido.
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Prepara l’impasto:Aggiungi al pane ammollato lo zucchero, le uova leggermente sbattute, la scorza di limone, l’uvetta precedentemente ammollata, le noci e, se vuoi, cacao e cannella. Mescola fino a ottenere un composto omogeneo.
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Versa nello stampo:Rivesti una teglia con carta forno e versa l’impasto, livellandolo bene.
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Cuoci:Inforna a 180°C per circa 40-45 minuti, finché la superficie sarà ben dorata.
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Raffredda e decora:Lascia raffreddare e spolvera con zucchero a velo.
🧐 Lo facevano così perché…
In Ciociaria il pane era sacro e non si buttava mai. La Pizza Dolce di Pane nasce proprio per dare nuova vita al pane raffermo, unendo ingredienti semplici e alla portata di tutti.
💡 Varianti e consigli moderni
- Aggiungi cioccolato fondente a pezzetti per renderla più golosa.
- Sostituisci l’uvetta con frutta candita o fichi secchi.
- Per una versione ancora più rustica, usa il pane casareccio.
🌟 L’ingrediente che fa la differenza
Il pane raffermo ben ammollato: conferisce al dolce la giusta umidità e compattezza.
❤️ Concludiamo col cuore
Un dolce povero ma ricco di significato, la Pizza Dolce di Pane ci riporta alle cucine delle nonne, dove nulla andava sprecato e ogni morso raccontava una storia di amore e rispetto per il cibo.
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