L’Epifania in Ciociaria
L’Epifania in Ciociaria:
dolci, calze e riti della tradizione
In Ciociaria, il viaggio del Natale si chiudeva con un appuntamento dal sapore autentico: l’Epifania.
Una festa semplice, figlia della terra e del focolare, che non portava con sé novità sgargianti o dolci griffati, ma profumava di dispensa piena e di mani sapienti.
Qui, l’Epifania non era solo la Befana che riempiva le calze: era l’ultima, intensa carezza dell’inverno festivo. L'ultimo giorno utile per gustare i dolci che le nonne avevano preparato per durare a lungo: ciambelle rustiche, biscotti croccanti, frutta secca, fichi caramellati, scorze d’arancia candite.
E sì, anche un pezzetto di carbone vero a ricordare che la dolcezza va sempre meritata!
Le calze non erano gonfie di caramelle industriali o dolci "da vetrina".
Erano scrigni di amore casalingo, riempite con l’ingegno contadino: un biscotto, una noce, un’arancia. A volte persino uno spicchio d’aglio, per scacciare la sfortuna e augurare forza e salute.
Il rito era semplice e solenne: la calza appesa al camino o alla finestra, magari con un bicchiere di vino o una ciambella lasciati per la Befana, in segno di gratitudine.
In alcune famiglie, si mettevano anche scarpe nuove accanto alla finestra, sperando in uno scambio magico: un dono in cambio della buona volontà.
Ma il cuore pulsante della vigilia dell’Epifania era la “Matunata”.
Gruppi di suonatori – a volte improvvisati, a volte veri e propri cori di paese – giravano per le case cantando auguri. Le porte si aprivano, e le famiglie offrivano quello che avevano: vino sincero, salsicce secche, ciambelle fumanti.
Era un rito di comunità, un atto d’amore e di speranza, che profumava di camino acceso e futuro da costruire insieme.
La vera magia dell'Epifania sta proprio lì: nel riscoprire la semplicità. Nel preparare ancora, magari con i nostri bambini, una calza “come una volta”, fatta di piccole cose buone, raccontate a voce bassa, mentre fuori si sente ancora l'eco lontana di una Matunata.
L’Epifania, in fondo, non chiude solo le feste. Riapre la porta dei nostri ricordi più veri.
Commenti
Posta un commento
Lascia qui il tuo commento