Latticini Pugliesi

🧀 Latticini Pugliesi: 

Tesori di Latte, Cultura e Gusto

La Puglia è una terra generosa, dove il sole scalda i campi e le tradizioni si tramandano ancora con orgoglio. Tra le sue meraviglie gastronomiche spiccano i latticini, veri e propri gioielli della cultura contadina. Questo articolo è un viaggio sensoriale e culturale tra i formaggi più rappresentativi di questa regione: prodotti che raccontano storie di fatica, maestria e passione.




🥄 Stracciatella Pugliese: la Carezza del Latte

Descrizione: La stracciatella è uno dei formaggi freschi più amati e identitari della Puglia. Si presenta come un insieme di fili di mozzarella immersi in panna fresca, dando vita a una crema bianca, setosa e irresistibile. È un'esplosione di delicatezza e gusto, tanto semplice quanto perfetta nella sua essenza.

Origini e storia: La stracciatella nasce dalla tradizione del riuso e dell'ingegno. I casari pugliesi, per non sprecare gli avanzi della lavorazione della mozzarella, cominciarono a "stracciarli" in pezzi irregolari, mescolandoli con la panna ricavata dal latte appena munto. Da questo gesto spontaneo e umile è nato un prodotto che oggi è sinonimo di eccellenza casearia pugliese.

Come si produce: Si parte dalla mozzarella appena filata, che viene tagliata a straccetti sottili e immersa in panna liquida. L’equilibrio tra le due componenti è fondamentale per ottenere una consistenza cremosa ma non eccessivamente liquida.

Come si gusta: Perfetta da gustare al naturale, su pane caldo, ma anche come ingrediente principe di antipasti, pizze gourmet e piatti freddi. È anche l’anima interna della burrata.

Dove trovarla: In caseifici artigianali in tutta la Puglia, spesso prodotta giornalmente e venduta fresca, ancora tiepida.



🧈 Burrata di Andria IGP: il Cuore della Puglia

Descrizione: La burrata è uno dei simboli gastronomici pugliesi più noti al mondo. Esteriormente assomiglia a una mozzarella, ma appena si taglia, rivela un cuore cremoso di stracciatella che conquista ogni palato.

Origini e storia: Nata nei primi anni del Novecento ad Andria, sembra sia stata ideata da Lorenzo Bianchino per riutilizzare la panna e i ritagli della pasta filata. Con il tempo è diventata una vera eccellenza pugliese, al punto da ottenere il riconoscimento IGP nel 2016.

Come si produce: Si crea una sacca con la pasta filata ancora calda, che viene poi riempita con stracciatella. Il tutto viene immerso in acqua fredda per fissare la forma.

Come si gusta: Si mangia rigorosamente fresca. Ottima con pomodorini, rucola e un filo d’olio EVO, ma anche come ingrediente di piatti raffinati.

Dove trovarla: Andria resta la patria indiscussa, ma la si trova anche in tutta la regione in versioni artigianali di alta qualità.


🧀 Caciocavallo Podolico: il Nobile dei Pascoli

Descrizione: Il caciocavallo podolico è un formaggio a pasta filata stagionato, dal sapore complesso, ricco e inconfondibile. Si produce esclusivamente con il latte delle vacche podoliche, razza antica e rustica allevata al pascolo.

Origini e storia: Il suo nome e la sua tecnica di produzione risalgono a epoche remote. Era già noto in epoca longobarda. Il termine “caciocavallo” si riferisce al metodo di stagionatura: le forme vengono legate a coppie e appese “a cavallo” di travi in ambienti freschi.

Come si produce: Il latte crudo viene cagliato, la cagliata viene filata e modellata in tipiche forme ovoidali. Dopo un breve riposo, le forme vengono legate in coppia e lasciate stagionare da pochi mesi fino a diversi anni.

Come si gusta: Ottimo da tavola se giovane, diventa eccezionale da grattugia o da fondere se stagionato. Spettacolare fuso sulla brace.

Dove trovarlo: In particolare nelle zone della Murgia e del Gargano, venduto nelle botteghe del gusto e nei mercatini contadini.


🧂 Ricotta Forte: il Carattere della Tradizione

Descrizione: La ricotta forte, detta anche “scanta”, è una crema spalmabile dal gusto deciso, pungente, quasi piccante. È un prodotto di nicchia, poco conosciuto fuori dalla Puglia, ma molto apprezzato dai buongustai.

Origini e storia: Nasce come forma di recupero alimentare. I contadini lasciavano fermentare la ricotta per prolungarne la conservazione. Questo processo naturale di fermentazione ha dato origine a una crema ricca di sapore.

Come si produce: La ricotta viene lasciata maturare in contenitori ermetici a temperatura[, mescolandola periodicamente fino a ottenere una pasta omogenea e spalmabile.

Come si gusta: Si usa in piccole dosi per insaporire sughi, condire la pasta o spalmarla sul pane. In alcune zone si mescola con pomodoro per fare il “sugo con la scanta”.

Dove trovarla: Presente soprattutto nel barese e nel brindisino, in mercati locali e caseifici storici.




🧀 Canestrato Pugliese DOP: la Tradizione nei Giunchi

Descrizione: Il canestrato pugliese è un formaggio stagionato a base di latte ovino. Deve il suo nome ai “canestri” di giunco in cui viene pressato e che lasciano una particolare trama sulla crosta.

Origini e storia: È legato alla tradizione pastorale delle Murge. Già menzionato nei testi agricoli del Settecento, veniva prodotto durante la transumanza e consumato nelle masserie.

Come si produce: Latte ovino crudo, coagulato con caglio naturale, viene pressato nei canestri di giunco e lasciato stagionare per mesi.

Come si gusta: A tavola in scaglie, accompagnato da miele o confetture, o grattugiato su primi piatti robusti come orecchiette e minestre di legumi.

Dove trovarlo: Nelle province di Bari e Foggia, spesso venduto sottovuoto nei mercati settimanali o nei negozi specializzati.




🌿 Giuncata: la Puglia più Fresca

Descrizione: La giuncata è il formaggio più fresco che esista. Si consuma quasi immediatamente dopo la produzione e ha un sapore delicatissimo, leggermente dolce. Si presenta come un piccolo panetto bianco, spesso ancora avvolto nei giunchi intrecciati.

Origini e storia: Formaggio contadino per eccellenza, la giuncata veniva preparata quotidianamente nelle masserie per il consumo familiare. Era spesso il primo alimento di chi tornava dai campi.

Come si produce: Il latte vaccino viene cagliato e versato direttamente in piccoli cestini di giunco che ne assorbono l’umidità e imprimono il loro profumo. Non viene salato, né stagionato.

Come si gusta: Al naturale, con olio extravergine e un pizzico di sale. Perfetta anche con pomodorini, olive nere e pane di grano duro. Si abbina bene anche a confetture e verdure grigliate.

Dove trovarla: Mercati agricoli, caseifici artigianali e agriturismi del Gargano, del Salento e delle zone rurali intorno a Bari.




Un patrimonio da tutelare e assaporare

I latticini pugliesi non sono semplici alimenti, ma testimoni vivi di una civiltà rurale che resiste e si reinventa. Sostenere questi prodotti significa scegliere la qualità, l’autenticità e un modo di vivere il cibo che parla di territorio e identità.

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